Il presente documento, elaborato ad uso dei Soci Assolegno, della loro clientela e dei professionisti con cui collaborano, nasce con lo scopo di informare sugli adempimenti prescritti dal DM 14.01.08 (entrato in vigore il 1° Luglio 2009), con particolare riferimento agli obblighi e alle responsabilità dei professionisti coinvolti. E’ utile precedere gli argomenti di seguito esposti con una breve trattazione inerente il settore tecnologico del legno strutturale.
Il LEGNO STRUTTURALE
Il legno è un materiale di origine biologica, la cui “produzione” avviene in natura e solo in parte soggetta al controllo umano.
I segati per uso strutturale derivati dai tronchi vengono qualificati attraverso la classificazione (con metodi visuali oppure mediante apposite macchine classificatrici). Per i prodotti giuntati, (ad es. legno lamellare, KVH, Bilama e Trilama…) sofisticati controlli durante il processo di trasformazione garantiscono l’appartenenza alle varie classi di resistenza previste, a ciascuna delle quali la normativa associa un determinato “profilo resistente” (valori caratteristici).
Per l’intrinseca variabilità del legname, è fondamentale che la classificazione venga eseguita su ciascun singolo elemento, e non su alcuni elementi a campione estratti dal lotto da classificare.
La normativa CEN (alla quale fa riferimento il marchio CE) fornisce i profili resistenti (insiemi di valori caratteristici di resistenza e di modulo elastico) relativi a numerosi tipi di legname (definiti da specie legnosa, zona di provenienza, e categoria o classe di resistenza), ricavati da numerosissime prove svolte, per ciascun tipo di legname, presso laboratori qualificati.